Sono l'ultima guardia di questo forte in rovina, di sera un corvo guercio e folle vola sbilenco annunciando la Sventura sulle terre del Sublunare, le plaghe da dove i Tormenti alzano polveri di spilli sulle ferite dei prigionieri che il Capitano liberò prima di lasciarmi la grossa chiave in mano "Sergente, a lei la guardia, la Notte sarà lunga", ma qui è una eterna sera, le grida si alzano dal labirinto di pietre aguzze dove sbattono inesorabilmente gli ex prigionieri, tutti accecati dal Boia solerte con ferri incandescenti, scappato con gli altri vigliacchi, così attendo il sole che non bagna le mie gote arse di lacrime e sale del deserto da tempi immemori. Sarà una lunga notte, deduco da questo eterno maledetto crepuscolo, ma io tengo ancora la guardia,
il Corvo non banchetterà tra le orbite piagate del mio cranio,
non ancora, gli urlo, non ancora.
martedì 15 giugno 2010
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